Il corso avrà come punto di riferimento costante e filo conduttore il progetto urbanistico, con particolare riferimento allo spazio urbano della città pubblica: i luoghi d’incontro e di socialità (strade, piazze), le attrezzature pubbliche e i servizi, le infrastrutture a rete per il trasporto pubblico e per l’energia, con particolare riferimento al ruolo ordinatore che esse svolgono nella formazione degli insediamenti storici (città antica, città ottocentesca) e di quelli di nuova formazione (quartieri di edilizia pubblica, edilizia di espansione recente, aree di rigenerazione urbana).
Il corso svilupperà il tema della strumentazione di pianificazione operativa come strumento di mediazione tra le diverse scale urbanistiche ed edilizie (pianificazione generale e strategica e attuativa) e tra i diversi soggetti che sono deputati al governo del territorio (pubblici e privati); la pianificazione attuativa intesa anche come strumento a servizio della governance del territorio nelle sue varie forme:
- Piani Urbanistici Attuativi (L. n.1150/1942 art.13);
- Piani di Lottizzazione (L. n.1150/1942 art.28);
- Piani per l’Edilizia Economica e Popolare (L.n.167/1962);
- Piani di Insediamento Produttivo (L. n.865/1971 art.27);
- Piani per il Recupero del Patrimonio Edilizio Esistente (L. n.457/1978 art.28);
- Programmi Integrati d’Interventi (L. n.179/1992, art.16), Programmi di Recupero Urbano (D.L. n.496/1993 art.11, convertito con L. 61/1994).
Il tema sarà inquadrato con riferimento principalmente a tutta l’attività urbanistica svolta nella nostra città in un lungo arco di tempo di circa 40 anni. Dal piano del 1972 alle due varianti del 1998 e del 2004, passando per il Programma Straordinario di Edilizia Residenziale Pubblica del dopo terremoto dell’Irpinia, Campania e Basilicata del 1980.
A distanza di più di dieci anni dall’approvazione del nuovo Prg di Napoli avvenuta nel 2004, si può fare un primo bilancio della sua attuazione che tocca in particolare temi sovracomunali come l’ambiente, il paesaggio, i trasporti, l’energia, ma anche la città storica e i centri storici minori della periferia e la periferia nella sua formazione più recente, le aree ex industriali dismesse e gli interventi di rigenerazione.
Tutto il territorio anche oltre i confini del comune è stato investito nell’arco di circa tre lustri da strumenti di pianificazione alle varie scale tra cui: il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Napoli del dicembre 2007 adottato con Deliberazione del Sindaco della Città Metropolitana n. 25 del 29 gennaio 2016, il Piano Territoriale Regionale (PTR), approvato con Legge Regionale n. 13 del 13 ottobre 2008, le due varianti al Prg di Napoli del 1972 , approvate nel1998 e nel 2004, il Parco Metropolitano delle Colline di Napoli istituito dalla Regione Campania nel 2004, i Piani Paesistici di Posillipo e di Agnano Camaldoli del 1995, l’istituzione dei parchi regionali Legge Regionale 33 del 1993 modificata con L.R. n.17, 7 ott. 2003.
Moduli didattici
1. Strumentazione legislativa
La legislazione che regola la pianificazione urbanistica operativa: dal territorio non concluso della città continua, alla definizione spaziale della forma urbis degli ambiti d’intervento operativo.
1.1 Le “forme del piano”
Piani Particolareggiati (PPA)
Piani di Zona per l’Edilizia Economica e Popolare (PEEP)
Piani di Lottizzazione
Piani per gli Insediamenti Produttivi (PIP)
Piani di Recupero
1.2 Attuazione del Piano e programmi complessi
Programmi Integrati d’Intervento
Programma di Recupero Urbano (PRU)
Programma di Riqualificazione Urbana (PRU)
Programma di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Territorio (PRUSST)
Contratti di quartiere
I piani Urbanistici Attuativi nella Legge Urbanistica Regione Campania
2. Argomenti da sviluppare in lezioni monotematiche
Il piano, il progetto urbanistico, il significato del luogo
Ambiente e paesaggio nella legislazione urbanistica e nella pianificazione attuativa. L’autorizzazione paesaggistica
Il dimensionamento del Pua
Il processo tecnico amministrativo di approvazione e di attuazione del Pua
I Pua delle aree industriali dismesse e la rigenerazione urbanistica: brownfields, urban voids, non luoghi. Alcuni casi di rigenerazione di aree deindustrializzate in Italia: Spina 3 Torino, Piombino, la Bicocca. Il caso di Napoli: area ex Italsider, area Q8, Botteghelle, Bagnoli, McFond, Cirio-Corradini, Fonderia Chiurazzi, Birreria Peroni, magazzini Generali del Porto, l’ex vetreria Lefreve (Città della Scienza), il Pontile nord dell’ex Italsider, Ex Manifattura Tabacchi, Italia / 2008, Ex Area Falck Progetto di riqualificazione dell’area delle ex acciaierie Falck Sesto San Giovanni / Italia / 2005, Masterplan Nuova Bovisa Milano / Italia / 2008, LAND Spazi Aperti Bicocca – Ex sito Pirelli
3. Casi studio
L’attività di pianificazione urbanistica generale e attuativa già svolta o in corso di svolgimento a Napoli dal 2004 ad oggi.
Il Prg di Napoli
I piani della mobilità di Napoli
Il Pua del Vallone S. Rocco
Il Pua di Bagnoli
Il Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale
Il Piano di Recupero Urbano di piazza Mercato
Il masterplan delle vele di Scampia Restart Scampia
Il piano dei Magazzini Approvvigionamento – via Botteghelle
Il Programma Straordinario di Edilizia Residenziale
4. Seminari
Contributi esterni da parte di specialisti la cui designazione avverrà nel corso dell’attuazione del programma, in tema di:
Strumentazione informatica di base per la redazione del Pua dell’area prescelta
Gli standard urbanistici e la città storica
Il Pua di Coroglio Bagnoli, una ripartenza
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e il consumo di suolo, il codice dell’ambiente e le bonifiche dei Siti di Interesse Nazionale
Un exursus storico dei principali avvenimenti che hanno caratterizzato la vicenda urbanistica napoletana degli ultimi 35 anni, dal terremoto del 1980 ad oggi
Testi consigliati
Rocco Papa (2009) Il governo delle trasformazioni urbane e territoriali. Metodi, tecniche e strumenti. Franco Angeli, Milano.